Fossacesia. Le mareggiate devastano lo stabilimento balneare delle polemiche
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Il moto ondoso di questi giorni, con violente mareggiate lungo il litorale abruzzese, hanno devastato, a Fossacesia (Ch), lo stabilimento "Lido Pirata" in costruzione sul bagnasciuga del lungomare sud.

"Cantiere - scrivono in una nota gli ambientalisti del coordinamento TuViVA - demolito in maniera molto efficiente. D'altro lato - aggiungono - era un pronostico fatto da molti che si sta puntualmente realizzando. Non ci voleva un professore di geomorfologia per capire il livello dell'azzardo di costruire in quella posizione l'ennesimo stabilimento". Le onde hanno distrutto le parti in legno e persino disseppellito e spaccato le fondamenta di calcestruzzo. Lastroni e pezzi di cemento sono in acqua e sui ciottoli. 

"Il mare - aggiungono gli ecologisti - sta portando via anche le famose autorizzazioni rilasciate improvvidamente da tanti, troppi enti. Evidentemente l'erosione che affligge le nostre coste in questi anni è avvenuta a loro insaputa". La questione "permessi" - dati da Soprintendenza, Comune, Demanio e Regione - è finita anche negli esposti inviati alla Procura di Lanciano, alla Guardia di finanza, sezione aeronavale di Pescara, e alla Capitaneria di Porto, che ha già provveduto al sequestro del cantiere, su cui sono stati apposti i sigilli in via cautelativa, in attesa di approfondire gli accertamenti in atto.

"Fa rabbia - rimarcano da TuViVA - dover combattere, nel 2021, contro il ritorno del cemento in spiaggia. Ancora più triste vedere blocchi di cemento trascinati in acqua, dove probabilmente rimarranno". Un finale che in tanti, soprattutto su Facebook, si erano augurati. O avevano pronosticato. "In molti - riprendono gli ecologisti - dovrebbero solo chiedere scusa e chiudere questa vicenda per sempre. Speriamo solo che tutto ciò sia di insegnamento, anche se, visto che la provincia di Chieti continua imperterrita a portare avanti la sua idea di regolamento per la Via Verde, siamo consapevoli che dovremo ancora combattere perché la costa teatina non sia coperta da altro cemento".  15 feb. 2021

Maria Isabel Aganippe

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