Lanciano. La coop 'La rondine' e l'acchiappasogni nel progetto 'Metamorfosi'

Il progetto, di inclusione e socializzazione, prende il nome di "Metamorfosi". E si è concretizzato anche con la nascita di un’installazione di street art,  che è possibile ammirare in via del Ginnasio, sulla facciata del palazzo del Drago, sede del Settore servizi sociali a Viterbo.

Tra le realtà coinvolte c'è la cooperativa "La rondine" di Lanciano (Ch), oltre ad Asl, Comune e Yarn Bombing. L'opera è... un acchiappasogni. E i protagonisti della sua realizzazione sono sette ragazzi, attivi nel Serd. "E' un vero capolavoro, - viene spiegato in una nota - inedito; una creazione multicolore elaborata con le tecniche dell’uncinetto e del macramè. Una mega installazione collettiva che raffigura il mondo onirico attraverso l'acchiappasogni, il sogno come progetto di vita da raggiungere a tappe, un  passo dopo passo, per acquisire l’autonomia personale. La visualizzazione artistica del cammino verso una nuova vita, prendendo spunto dalla vita delle farfalle, che attraverso una metamorfosi giungono alla libertà e alla bellezza. Un percorso - viene aggiunto - che va dalla consapevolezza di avere un problema, al sentirsi diversi, l’affidarsi alla cura, alla convinzione che quello che sembra impossibile si possa raggiungere con l’aiuto delle cure e di un gruppo".

"In un periodo in cui la pandemia ci ha costretto alla chiusura e all’impossibilità di realizzare attività socializzanti, - dice l'assessore ai Servizi sociali di Viterbo, Antonella Sberna - i lavori ideati e creati dai ragazzi possono essere mostrati alla città e diventare parte integrante degli addobbi natalizi". A coordinare i lavori manuali l'associazione Yarn Bombing Viterbo, guidata da Roberta Sperduti. Il presidente  della coop "La Rondine", Domenico Mattucci. "Manifestiamo gratitudine a coloro che hanno collaborato a questa iniziativa. Abbiamo costruito una rete sul territorio, fondamentale per i pazienti che finalmente possono usufruire di più opportunità e sentirsi realmente integrati con il contesto sociale cittadino. Un momento importante, questo, che ci permette di lavorare in una sinergia tra enti, associazioni e territorio". 

"Quando è stato proposto il progetto - spiega lo psicologo Gianfranco Fragomeni de "La Rondine" - i giovani partecipanti hanno avuto una sola risposta: "Non siamo capaci". Nel tempo si è potuto sperimentare come l’affidarsi e il fidarsi possa dare un senso al cambiamento: ed ecco "la metamorfosi". Le persone sono riuscite, attraverso  il sacrificio, la sperimentazione e la conseguente soddisfazione a scoprire capacità nuove".   23 dic. 2020

Linda Caravaggio

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