Pizzoferrato. Il valore della memoria... Intitolazione di una strada a Nino Contini. Intervento di Di Segni
"Il valore della memoria, le leggi razziali del 1938 e la seconda guerra mondiale": è questo il titolo dell'iniziativa che si terrà domenica prossima, 28 ottobre, a Pizzoferrato (Ch). La manifestazione è promossa dal Comune di Pizzoferrato, dalla Fondazione Brigata Maiella e dall'associazione "Il sentiero della Libertà". L'occasione è data dall'intitolazione di una strada del paese alla memoria di Nino Contini, ebreo erede della famiglia immortalata nel libro "Il giardino dei Finzi Contini", confinato nel centro dell'alto Sangro, a seguito delle leggi razziali. Saranno presenti i figli di Contini, Bruno e Leo, autori del libro "Quel ragazzo in gamba di nostro padre", il presidente della fondazione Brigata Maiella, Nicola Mattoscio, e lo storico Gianni Orecchioni. Passi del libro saranno letti dall'attore Icks Borea. L'intervento conclusivo sarà svolto dal rabbino della comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni. Per il Comune di Pizzoferrato, l'ultima domenica di ottobre, dallo scorso anno è l'occasione per iniziative che siano in continuità con le vestigia della lotta antifascista che ha visto proprio nel paese dei Monti Pizzi uno dei luoghi simbolici. 
La giornata è dedicata al significato profondo della memoria storica e della vicenda umana, sociale e politica di Nino Contini. 

Nino Contini (1906 -1944) avvocato, ebreo di Ferrara fu costretto a subire l’imposizione delle leggi razziali del 1938 in quanto inviato a confine e trasferito in diversi posti (prima a Urbisaglia, poi alle Tremiti, e ancora a Pizzoferrato e Cantalupo nel Molise, infine a Napoli, città liberata, dove morì prematuramente). A Pizzoferrato, come è documentato nel libro diario, Contini incontra Ettore Casati, primo presidente di Cassazione, con il quale si intratteneva in lunghe e profonde discussioni sull’Italia da ricostruire. I figli giocavano con i ragazzi del paese e tra questi il futuro campione del mondo di wrestling Bruno Sammartino. A maggio del 1943 il prefetto di Chieti giustifica così il trasferimento di Contini da Pizzoferrato “…è venuto in eccessiva dimestichezza con i cittadini che spesso si rivolgono a lui per consigli legali, per reclami e domande di ogni genere. Deve quindi essere trasferito da Pizzoferrato”. Lo spirito che aveva avvicinato Pizzoferrato a Contini e che il prefetto chiamava “dimestichezza” era l’anima delle montagne, dove, come ricorda il padre costituente Piero Calamandrei agli studenti universitari di Milano, sarebbe nata la nuova Costituzione italiana, la Carta dei diritti inviolabili della persona, di cui Contini e Casati amavano discutere con passione nelle loro serate a Villa Casati.

 Le leggi razziali del 1938 hanno confinato a Pizzoferrato Nino Contini e oggi Pizzoferrato vuole intitolargli una strada, per ricordare che i sentieri della libertà e dei diritti inviolabili della persona non possono essere confinati e la strada Nino Contini conserverà la memoria della libertà, dello spirito di un uomo e della identità culturale di una comunità.
26 ottobre 2018

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