Lanciano. 'La Regione cancella Gastroenterologia al 'Renzetti''. 'Come si gestiranno le emergenze?'

Sta per essere eliminata l’Unità operativa semplice dipartimentale di Gastroenterologia ed Endoscopia interventistica all'ospedale di Lanciano (Ch). "Rappresenta un altro duro colpo che questa centrodestra dà al presidio. Come si faranno al "Renzetti" a gestire le emergenze del Pronto soccorso in questo modo?"

La denuncia arriva dal vice presidente della commissione Sanità della Regione, Francesco Taglieri, dei Cinque Stelle. La cancellazione è legata alla ristrutturazione del reparto esistente nel presidio di Atessa, dove verrebbe tutto trasferito. "Ma questi lavori - evidenzia Taglieri - non avrebbe dovuto prevedere per nessun motivo lo spostamento di tutta la piastra ambulatoriale. Semmai avremmo dovuto avere un'integrazione dei servizi nel territorio frentano, ripristinando e ottimizzando il ruolo strategico dell'ospedale di area disagiata "San Camillo de Lellis" di concerto con un Dea di I° livello come il "Renzetti" di Lanciano, che invece ogni giorno si trova a perdere servizi importanti".

"E' l’ennesimo schiaffo a Lanciano e al suo ospedale - aggiunge il pentastellato - e a sferrarlo è proprio l’assessore Nicoletta Verì, rispondendo alla mia interpellanza sulla questione. Una visione inaccettabile che mette a rischio quello che è un vero e proprio fiore all’occhiello, che fornisce annualmente circa 9.000 prestazioni tra cui 4.000 ecografie e 3.000 endoscopie, con un ambulatorio che è centro di riferimento per la celiachia, ed è uno dei due centri nella Asl 02 in grado di eseguire biopsie epatiche ecoguidate, ed eroga servizi di ambulatorio a circa 100 pazienti con malattie infiammatorie croniche intestinali".

"Invito l’assessore a recarsi al "Renzetti" - tuona Taglieri - per rendersi conto della situazione in cui versa e per rivedere questa idea malsana di scardinare ulteriormente l’ospedale di Lanciano che a parole, per questo centrodestra, doveva rappresentare un fulcro per l’intero territorio ma che invece, nei fatti, è una sorta di ospedale giocattolo da smontare a piacimento senza nessuna visione. Il dubbio che persiste è quello della strategia dividi et impera: lo smantellamento di medi centri potrebbe, infatti, essere funzionale a un accentramento dei servizi verso Chieti o, forse chissà, a lungo termine verso Pescara. Una cosa è certa, faremo tutto quanto nelle nostre disponibilità per evitare questo ennesimo e gravissimo sgarbo alla comunità frentana e alla sanità pubblica".  09 nov. 2020

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