Criptovalute: non si arresta la diffusione, a Jackson (Usa) arrivano i pagamenti degli stipendi in bitcoin

Il successo dei crypto asset e l’interesse che ruota intorno ad essi non intendono arrestarsi tanto che, in alcuni paesi, questi token iniziano ad essere impiegati come metodo di pagamento autorizzato. Infatti, nei mercati valutari c'è da tempo aria di novità: non solo vengono studiate nuove tecnologie al fine di rendere più fruibili le blockchain e la gestione dei token, ma le monete virtuali si usano sempre di più come forma di pagamento. L'ultima notizia arriva dal Mississipi e, nello specifico, dalla città di Jackson.

A questo proposito, come spiega Criptovaluta, il sito dedicato alle monete digitali, in questa cittadina il sindaco ha acconsentito ai pagamenti degli stipendi in Bitcoin. Per ora ha cominciato con il proprio, ma si sta già muovendo per estendere tale modalità anche ad altri organi municipali che lo desidereranno. Un segnale molto forte e talvolta in contrasto con chi predilige i metodi classici, diffidando delle criptovalute e in particolare di una moneta datata come il Bitcoin. In realtà, nel mondo del trading online sia il vecchio Bitcoin che il più recente ed estroso Shiba Inu sono in continuo movimento tra gli investitori.

Cosa sono le criptovalute

Una moneta virtuale si muove all'interno di un ambiente denominato blockchain, caratterizzato da livelli di sicurezza molto alti per la sua natura decentralizzata. I vari nodi, infatti, sono rappresentati da computer sparsi in tutto il mondo che creano le autorizzazioni necessarie a far funzionare il sistema in maniera fluida: ovviamente, si tratta di una modalità che richiede un eccezionale consumo energetico ed è per questo che si è studiata una tecnologia innovativa e decisamente più green: la proof-of-stake. A differenza delle POW, ovvero proof-of work, sono i singoli utenti a rilasciare le autorizzazioni per mezzo di piccole quote quando decidono di "minare" una criptovaluta, ovvero di acquisirla. Oltre alla moneta vera e propria si possono usare anche i suoi derivati, detti anche token (ossia "gettoni") e persino usarla per acquisire gli NTF, beni unici nel loro genere.

Per possedere Bitcoin o altre criptovalute occorre avere uno spazio dedicato che in gergo viene chiamato wallet: è una sorta di portafogli che può essere sia virtuale, quindi sempre online, che fisico (disco rigido o chiavetta USB). A seconda di quanto spesso si impiegano le proprie monete virtuali, si può prediligere l'una o l'altra soluzione.

Come operare al meglio con le criptovalute

Possedere una criptovaluta in attesa di ricevere ricompense è solo una delle modalità con cui si può tentare il successo: in realtà esistono metodi più dinamici e meno onerosi, che consentono di ottenere vantaggi persino quando il mercato è sfavorevole. Nel mondo del trading online, infatti, esistono i contratti per differenza o CFD da stipulare con i derivati. Si parte da un asset, in questo caso una criptovaluta, a scelta e si studiano i mercati: alle volte, questa operazione equivale ad avere tempo ed esperienza e molti preferiscono affidarsi ai segnali di trading spesso offerti dai migliori broker. Se il trend è positivo, allora si fissa una posizione long, in caso contrario una posizione short: a previsione corretta equivale un vantaggio. Gli esperti suggeriscono anche di impostare uno stop loss per limitare le perdite, chiudendo in automatico la posizione quando esse stiano per superare una determinata soglia.

Con le criptovalute, poi, i neofiti che non vogliano rischiare possono anche operare con il conto demo, o virtuale, allenandosi prima di passare a capitali veri; o, ancora, si può fare copy trading per emulare le gesta di investitori celebri imparandone al contempo le mosse.

Tra le criptovalute più in voga del momento, oltre alla già citata e storica Bitcoin vi è anche la creativa Shiba Inu, dedicata al cane nazionale giapponese, Ethereum, Solano e Stellar Lumens. 24 dic. '21

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