L'ospedale di Atessa presidio Covid 19? 'Solo per il periodo dell'emergenza'

"Massima collaborazione con la Asl, ma deve essere chiaro che la trasformazione del "San Camillo se Lellis" in "Coronavirus hospital" è temporanea e serve perfronteggiare l’emergenza in atto".

 Così un ordine del giorno approvato, ieri sera, dai capigruppo consiliari del Comune di Atessa (Ch), ossia Giorgio Farina di Uniti per Atessa; Vincenzo Pellegrini, di LiberAtessa; Carmine Fioriti, di Progetto Atessa ed Emilio Falcone, 5Stelle.

 "La decisione della Asl - viene ribadito - indica la drammaticità del momento che stiamo vivendo. Come amministratori, e rappresentanti delle forze politiche in Consiglio comunale, siamo consapevoli che è fondamentale avere la disponibilità di quanti più posti letto e Rianimazioni possibili per trattare malati di Covid 19. 47 sindaci del nostro territorio avevano scritto alla Asl e alla Regione chiedendo la riattivazione dei reparti di Terapia intensiva presso i presidi di Atessa e Casoli. Il sindaco, Giulio Borrelli, e il presidente del Consiglio comunale, Enrico Flocco, avevano chiesto che ai possibili casi di Coronavirus venissero destinate le parti attualmente inutilizzate dell’ospedale di  Atessa, senza trasferire alcun reparto, creando percorsi diversi tra assistenza tra pazienti positivi e quelli no Covid".

 "La Asl - viene aggiunto - ha deciso diversamente e ha valutato che debbano esserci posti letto dedicati unicamente alla cura di malati affetti dal virus. Chiediamo, però, che la delibera del direttore generale, Thomas Schael , a numero 260 del 12 marzo 2020, venga rimodulata affinché sia chiaro che non si tratta di “chiusura” dei reparti ospedalieri attualmente in funzione, ma di sospensione di attività e trasferimento momentaneo altrove, con conservazione dei posti letto. Lo stravolgimento dell’ospedale - è la conclusione - non può che essere temporaneo, legato ad una emergenza che tutti quanti vogliamo contribuire a superare, ma senza creare confusione ed incertezze sul futuro di un presidio, chiamato oggi a fare la sua parte e, domani, finita l’emergenza, a svolgere un ruolo rafforzato".

 Anche il primo cittadino di Atessa in un post su Facebook affferma: "La notizia che l’ospedale di Atessa verrà trasformato in Covid hospital non mi fa gioire, non c’è niente di bello in una situazione di pandemia globale. Ma, con gli ospedali di tutta la regione vicini a saturazione e il rischio che l’intera nazione si trasformi nella Lombardia, è fondamentale avere la disponibilità di quanti più posti letto e rianimazioni possibili, presidi adeguati per trattare i malati, inclusi quelli critici, di Covid19".

 "È chiaro - sottolinea - che sia necessario prepararsi anche all’evenienza peggiore. Pertanto, se può servire a garantire la salute e la cura di quanti più malati possibili in fase d’emergenza, accettiamo lo stravolgimento temporaneo dell’ospedale e l’installazione di un presidio ad hoc, mentre Lanciano e Vasto gestiscono tutti gli altri pazienti urgenti. Per il resto si vedrà e saremo pronti a dare battaglia se sarà necessario quando quest’incubo sarà finito. Adesso c’è bisogno di unità perché la salute pubblica non ha colore politico e dobbiamo fidarci".

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