Centomila firme per salvare i cervi in Abruzzo. 'No a regione parco giochi per i cacciatori'

Una notizia che ormai è diventata di portata nazionale quella dell’abbattimento di 469 cervi, cuccioli compresi, in due aree della provincia de L’Aquila in cui la densità di questi ungulati sarebbe rispettivamente di 2,58 e di 2,39 capi/km2, di pochissimo superiore al valore soglia per autorizzare la caccia di selezione (2 capi/km2 secondo i dati Ispra). Le motivazioni principali prese in esame nella delibera regionale che dovrebbero motivare l’abbattimento dei cervi sono due: i danni all’agricoltura e gli incidenti stradali causati da questi ungulati.

Sulla delibera si legge infatti che “nel periodo 2019-2023 i danni provocati dai cervi all’agricoltura sono stati pari a 895.340 euro ai quali andranno aggiunti quelli del 2024 che porteranno la somma ben oltre il milione di euro. Oltre ai danni alle colture, sono aumentati gli incidenti stradali (pari a 806 denunciati nel periodo 2019-2023), che rendono necessario adottare adeguate contromisure al fine di salvaguardare l’incolumità di chi si mette alla guida e dei passeggeri".

Nonostante i danni causati siano un fatto lapalissiano, non si può non chiedersi se siano effettivamente questi i reali problemi dell’agricoltura e della viabilità stradale regionale. Un quesito ulteriore si aggiunge ponendosi una semplice domanda: pur mettendo ai primi posti tra i problemi regionali quelli causati dai cervi, davvero non esiste altro modo per risolvere tali problemi oppure esiste ma si è scelta la strada più semplice ovvero l’abbattimento?

A rispondere a questa domanda un coro di cittadini che sembra protendere per una strada differente rispetto a quella scelta dal presidente Marco Marsilio. Un coro in grado di far sentire la sua voce perché forte di ormai oltre 100.000 firme della petizione avviata dal Wwf.

“L’Abruzzo – dichiara il presidente del Wwf Italia, Luciano Di Tizio – ha sviluppato negli anni una propria formidabile immagine, fatta di amore per la natura e per gli animali. Centinaia di turisti scelgono questi luoghi proprio perché sanno che qui si può incontrare fauna selvatica e che il rapporto con l’uomo è di convivenza e non di ostilità. Una immagine positiva che la Regione rischia di cancellare per accontentare poche decine di cacciatori. Senza peraltro aiutare davvero gli agricoltori che avrebbero bisogno di ben altro. Si sta cercando assurdamente, e con un danno enorme per l’economia, di trasformare l’Abruzzo da regione dei parchi a regione parco giochi per cacciatori". Il Wwf sta pensando ad un ricorso al Tar.

"La percezione netta – dice Riccardo Milani, registra del film "Un mondo a parte", girato proprio in Abruzzo – è che la questione dell’abbattimento dei cervi non riguardi solo le associazioni ambientaliste e animaliste, ma direttamente la gente d’Abruzzo, terra con una storia centenaria di tutela ambientale e faunistica. E che rischi di diventare un provvedimento largamente impopolare, creando un grave danno d’immagine, e quindi economico. Qui c’è la gente d’Abruzzo che si mobilita in difesa del suo territorio che si identifica, ormai anche a livello internazionale, con la fauna protetta, da decenni vero motivo di potente attrazione turistica. E lungi chiunque dall’essere contro gli interessi degli agricoltori che pagherebbero il prezzo più alto per i danni causati dai cervi. Duilio, il ragazzo del mio film "Un mondo a parte", vuole fare l’agricoltore e vuole restare nella sua terra. Ed è il mestiere che Duilio fa realmente nella vita in un’area, nel cuore del Parco nazionale d’Abruzzo e Molise, piena di fauna selvatica, cervi compresi. Duilio ha necessità che le sue coltivazioni siano protette adeguatamente con investimenti importanti su dissuasori, recinzioni elettrificate e quant’altro e che i risarcimenti per i danni causati dalla fauna selvatica siano congrui, adeguati e immediati. Duilio è una delle speranze vere di questo territorio. Il presente e il possibile futuro di queste aree interne d’Abruzzo. Dove di fatto già convivono potenti motori economici come l’allevamento, l’agricoltura e il turismo naturalistico. Ma non si può non evidenziare che l’abbattimento di 470 cervi non sarà certo la soluzione dei problemi di Duilio e dell’agricoltura abruzzese".

Nel coro della soluzione senza abbattimenti anche Alessandro Gassmann, Paride Vitale e Donatella Di Pietrantonio, scrittrice vincitrice del Premio Strega 2024 con "L'età fragile". Lei ha indirizzato un videomessaggio direttamente a Marsilio.

"Il problema - afferma l'autrice - sappiamo tutti che esiste: dei danni all’agricoltura; del pericolo in alcune zone per gli automobilisti. Ci sono altre soluzioni, più complesse, magari più difficili, magari più dispendiose, ad un problema reale che esiste, che nessuno nega e che io, figlia di contadini, non nego. Ma ci possono essere altre soluzioni che quella più facile, più comoda e anche più primitiva dell’abbattimento, del ricorso alle armi, alle doppiette. Noi abbiamo un’identità forte, verde, naturale e naturalistica. Noi non possiamo distruggere questa nostra immagine in Italia e nel mondo. Non possiamo distruggere la nostra identità. Noi non possiamo diventare da regione dei parchi a regione della caccia. Tantissimi turisti vengono in Abruzzo anche per vedere gli animali. Avremmo un danno d’immagine e quindi anche un danno economico diverso (ma comunque un danno) e quindi la prego, non distruggiamo la nostra identità, la nostra verità più profonda che comprende la coabitazione tra uomini e selvatici”. La scrittrice conclude il video indicando un giovanissimo cervo al suo fianco e ponendo una domanda: "Presidente, lei sparerebbe a questo cervo?" 03 sett. 2024

MARIANO PELLICCIARO

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Foto dal sito Wwf Italia

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