Sono circa le 9 di una mattina della seconda metà d'agosto quando il noto blogger Andrea Galeazzi decide di fermarsi per prendere un caffè, insieme ad altri della compagnia con la quale, in bici, sta percorrendo la pista ciclabile Via Verde della Costa dei Trabocchi.
Il gruppo si ferma a San Vito Chietino (Ch) sul trabocco Valle Grotte di proprietà di Alice Caravaggio. Nel locale non c’è la giovane titolare - come ci conferma nell’intervista - ma suo padre, un signore settantenne che da sempre si prodiga per aiutare la figlia e il genero nelle mansioni più disparate sul trabocco che lui stesso ha contribuito a costruire e a far crescere.
Giuseppe Caravaggio, nonostante l’apertura del locale alla clientela sia fissata alle 10, decide, per non essere scortese, di far entrare ugualmente e servire la comitiva. Sono in dieci e decidono di ordinare tre caffè. Intanto la presenza dei visitatori che si aggirano con telefonini e videocamere prima dell’orario di apertura mette lo staff in soggezione che inevitabilmente, tra stanchezza per il duro periodo di lavoro e stress accumulato, non risulterebbe essere particolarmente amichevole. I caffè vengono ugualmente preparati e serviti da Caravaggio.
Dopo aver preso i caffè, Galeazzi chiede di saldare il conto di 3,60 euro con la carta. Ma gli viene risposto che non può pagare con il Pos. Il noto blogger e i suoi amici si frugano nelle tasche e riescono a racimolare la somma di 2,50 euro che il traboccante, che dice anche di voler offrire loro i caffè, accetta alla fine senza problemi.
A quel punto Galeazzi lascia il trabocco ma registra un video, che diventa virale sui social, in cui attacca trabocco, staff e traboccante definendo tutti "Maleducati" e rilevando il fatto che non ha potuto pagare con la carta. "Maleducati", ma "bellissimo" il paesaggio, il posto.
"Ci hanno trattati a pesci in faccia - afferma il blogger nel breve filmato - però i caffè ce li hanno dati e sul trabocco non si può pagare con la carta. Ragazzi, su questo trabocco non veniteci! Ce ne sono tantissimi altri...", conclude mentre troneggia nella parte superiore del video il nome del trabocco in questione.
Ma soffermiamoci sulla tassazione del metodo di pagamento Pos la cui obbligatorietà è alla base delle lamentele di molti ristoratori ed esercenti. Secondo una stima, i costi totali del Pos per gli esercenti si aggirerebbero tra lo 0,7% per transizioni fatte con circuito bancomat e l’1,2% per quelle fatte con carta di credito. In poche parole al ristoratore un pagamento Pos di 100 euro costerebbe soltanto tra 0,70 e 1,20 euro. Ritornando al nostro caso quindi e sottraendo all’importo di 3,60 euro dovuti da Galeazzi, il massimale imponibile di commissioni dell’1,2%, il risultato è… 0,0432 euro. Ovvero quattro centesimi. Perché quindi Giuseppe Caravaggio avrebbe dovuto accettare 2,50 euro in contanti, rinunciando a 1,20 euro di fatto, invece di far pagare con il Pos perdendo così denaro? Se poi consideriamo l’ultimo Protocollo di intesa firmato dal ministero dell’Economia, le commissioni su pagamenti inferiori a 10 euro sarebbero addirittura azzerate. Allora perché rifiutare un pagamento con la carta?
Il problema è che papà Caravaggio - come spiega la figlia - non è in grado di mettere in funzione il Pos, di attivare il metodo di pagamento elettronico. Tutto qua, ecco perché non è riuscito a far pagare i 3,60 euro dovuti.
"Una cattiva pubblicità alla quale dovevamo rispondere – replica la titolare - perché in questi giorni ci sono arrivati molti messaggi di conforto, ma anche di rabbia. Questo accanimento non lo meritiamo: non lo merito io, non lo merita mio marito ma soprattutto – conclude – non lo meritano mio padre e lo staff del locale che si è sempre distinto per cordialità, educazione e professionalità". 23 ago. 2023
MARIANO PELLICCIARO
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