Pista ciclabile via del Mare a Lanciano. Nuovo esposto di Ascom Abruzzo a Procura, ministero e Provveditorato
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Soldi comunali da un lato ed esposti dall’altro. Si fa incandescente a Lanciano (Ch) il clima intorno alla pista ciclabile di via del Mare. L’associazione Ascom Abruzzo alza il rito con un nuovo esposto, stavolta indirizzato alla Regione, cioè al Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche de L’Aquila. E poi inviato anche al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, compreso lo stesso ministro Danilo Toninelli; alla Questura di Chieti, alla polizia, ai carabinieri  e ai vigili urbani di Lanciano, e alla Guardia di finanza provinciale. Il documento porta la firma del presidente Ascom Abruzzo, Angelo Allegrino, ed è stato predisposto dall'avvocato Quirino Ciccocioppo. 

Non ci sta Ascom Abruzzo, soprattutto dopo che ieri l’amministrazione comunale è corsa ai ripari mettendo sul banco delle prossime opere lavori per "il miglioramento funzionale della rete viaria di via del Mare, via Panoramica e traverse", che dovrebbero servire per il "raggiungimento di obiettivi fondamentali, fra cui la sicurezza". La pista attualmente funzionante è costata 835 mila (600 provenienti dalla Regione e 235 dalle casse comunali). Gli interventi che dovrebbero partire il 25 febbraio, come annunciato dal vicesindaco Giacinto Verna,  riguarderanno la tinteggiatura in colore giallo del cordolo della pista (che oggi è grigio naturale), l’aggiornamento e miglioramento (per l'ennesima volta) della segnaletica orizzontale e verticale, l’eliminazione a fine pista (zona rotonda in prossimità di Santa Giusta) del marciapiede, con la creazione di 12 parcheggi.

Sono tante le criticità enumerate nell'esposto da Ascom. "La pista è partita,- viene fatto presente - ed è attualmente sprovvista, dell'ordinanza di cui all'articolo 5 del decreto legislativo del 30 aprile '92. Il collaudo tecnico finora effettuato – viene aggiunto - nulla ha a che vedere con il collaudo ministeriale, che non c'è stato e che dovrebbe certificare la conformità dell'opera alle norme dello Stato sul flusso e la sicurezza". L'associazione ricorda che, l'8 febbraio scorso, in un incontro al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, "gli ingegneri del ministero hanno comunicato, davanti al direttore del Dipartimento, sia all'assesore Francesca Caporale che ai tecnici del Comune di Lanciano, che una pista ciclabile di 861 metri di lunghezza non può essere interessata direttamente da sei intersezioni stradali e da numerosi accessi laterali, sia si uso pubblico che privato. Inoltre hanno affermato che è gravissimo che, dopo quasi due anni dalla utilizzazione della pista ciclabile, non sia stata emessa l'ordinanza suddetta. E' stato altresì specificato che prima viene emessa l'ordinanza e che, in forza di essa, viene apposta la segnaletica di riferimento. La pista - rincara Ascom - non ha le caratteristiche tecniche per poter essere resa a norma e l'ordinanza non viene emessa in quanto le caratteristiche della ciclovia non lo permettono". "L'ulteriore cifra di 40mila euro – prosegue l'esposto –, rappresenta un inutile esborso di denaro pubblico, che provocherà un ulteriore danno erariale e non migliorerà la sicurezza". Non di secondo livello gli incidenti fin qui capitati  a ciclisti che percorrevano la pista.

Se anche il Provveditorato interregionale dovesse "rispondere" col silenzio alla richiesta di un controllo sulla regolarità tecnica della pista, Ascom inoltrerà una denuncia-querela alla  Procura di Lanciano per omissione di atti d’ufficio, verso tutti i soggetti che... hanno imitato Ponzio Pilato. 

Alessandro Di Matteo

Foto Andrea Franco Colacioppo

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