Coronavirus. Ospedale Lanciano. Sottratti posti letto a Rianimazione: Pupillo infuriato

Due posti letto sottratti, d'acchitto, al reparto di Rianimazione a Lanciano (Ch), per portarli a Chieti.  Smontati e trasferiti i repiratori. E insorge il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, che si scaglia contro il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael.

"In queste settimane - afferma il primo cittadino - abbiamo collaborato a fari spenti, senza clamore, attivandoci in proprio per sopperire a carenze strumentali del "Renzetti" con un filo diretto con gli operatori. Questa collaborazione discreta e responsabile è stata ripagata con un'azione autoritaria della direzione aziendale che ha agito senza alcun preavviso e senza condividere la scelta con la dirigente del reparto Anestesia e Rianimazione di Lanciano. Nulla di particolare e in contrario se i respiratori occorrono in altro ospedale in una situazione di emergenza, ma le modalità su come si è proceduto sono quanto meno discutibili".

La decisione - viene fatto presente - è maturata in una riunione tenuta ieri pomeriggio all’ospedale di Atessa (Ch), dove erano stati convocati dirigenti medici e tecnici ad eccezione della responsabile di Anestesia e rianimazione di Lanciano che si è presentata autonomamente.

"Inaccettabile - tuona Pupillo -  non essere messo a conoscenza di questa azione come sindaco e massima autorità sanitaria della città. E' decisione autoreferenziale, non accompagnata da alcun atto scritto: è l’esito di un ordine verbale. Un documento scritto avrebbe dovuto chiarire se la sottrazione è temporanea o se il direttore ha iniziato a ridisegnare le dotazioni delle strutture ospedaliere. Inoltre se l’ospedale di Lanciano, definito "no Covid", deve ottemperare e supplire le attività chirurgiche degli altri presidi, perché ridurre il numero di posti letto di Rianimazione? Il dubbio di ritenere marginale il ruolo del Renzetti, dietro la definizione "no Covid", si amplifica osservando il ritardo della rimessa in funzione del reparto di Ortopedia".

Reparto che da giorni è stato sanificato, dopo la chiusura, ma non è ancora stato riattivato. "Ho cercato di capire i motivi - fa presente Pupillo - ma ieri, alla mie richieste di avere una data sulla riapertura, una motivazione, la Asl ha risposto di... abbassare il telefono che aveva altre cose da fare. Perché il reparto non viene riattivato assolvendo agli interventi che in altri ospedali Covid non possono essere eseguiti?"

L'operato di Schael in questi giorni drammatici? "Ha iniziato, qualche settimana, fa nei primi giorni della epidemia, - rincara Pupillo - dicendo che non avrebbe mai allestito tende per il triage presso il Renzetti perché le tende non gli “piacevano” (!?) a dispetto di tanti ospedali che in Abruzzo e in tutta Italia si erano precipitati ad allestire...  Dopo mie ripetute richieste ha ceduto e ha capito che era necessario e quindi utile predisporre un pretriage. Inoltre la gestione del presidio di Lanciano ha messo in evidenza in questi giorni disattenzione e superficialità".

"La mancanza di dispositivi di protezione (in particolare di mascherine, ndr) è un problema grave e generalizzato, ma al Renzetti assume aspetti preoccupanti. Infatti ieri abbiamo ricevuto in Comune una mail di un medico dell’ospedale che chiedeva con urgenza mascherine per il suo reparto. Non mi sembra un episodio di poco conto. E’ questa l’efficienza tanto decantata mediaticamente? I medici e gli infermieri sono senza dispositivi e cominciano a piovere diffide e denunce a tutela della salute dei lavoratori. E’ il preavviso di azioni legali più forti non verrà sanata se i test Coronavirus per medici ed operatori non verranno avviati in maniera strutturale. Il reparto di Medicina ha visto il contagio di diversi medici ed infermieri e dovrà essere chiuso e poi sanificato. E’ questo il modello di ospedale "no Covid 19" che aveva in mente? No Covid senza protezioni per il personale?"

Intanto ieri è stato nominato il direttore sanitario Angelo Muraglia, a più di 13 mesi dalle elezioni regionali....

Si tratta, secondo Pupillo, "di una gestione aziendale avventata che genera una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti dell’ospedale che in questi giorni sta diventando evidente. Per fortuna ci sono medici ed infermieri, donne e uomini che lavorano instancabilmente, rischiando la salute, con generosità passione e competenza, con turni sfibranti. I direttori sono di passaggio, ma il Renzetti resta, è nostro e bisogna custodirlo e difenderlo".

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