Lanciano. 'Così il centrodestra 'demolisce' l'ospedale Renzetti'

Declassamento del Laboratorio analisi, di Pediatria, della Direzione sanitaria, del Centro trasfusionale e di Oculistica. E poi eliminazione della Medicina nucleare, della dialisi nefro e della chirurgia maxillo-facciale. La "riorganizzazione" ospedaliera avviata dal centrodestra si abbatterà come una scure sull'ospedale "Renzetti" di Lanciano, in cui via via si stanno "demolendo" servizi e professionalità.

 A denunciarlo, di nuovo, il consigliere regionale del M5s Francesco Taglieri, che chiama in causa l'assessore regionale leghista Nicola Campitelli che, secondo il pentastellato, sta ignorando "le conseguenze che rischiano di abbattersi sull'ospedale di Lanciano, nascondendosi dietro alla solita vuota propaganda".

Taglieri elenca tutti i tagli che la Regione, tramite la Asl, sta operando a scapito dei cittadini, costretti a spostarsi fino a Chieti, dove i disservizi segnalati da assistiti e malati sono all'ordine del giorno. A partire Pronto soccorso, spesso intasato, dove i pazienti vengono dimenticati anche per tante ore su sedie e lettini. 

 Il "Renzetti" fatto a pezzi. "Come se non bastasse, durante lo scorso collegio di direzione della Asl 02, sarebbero arrivate dal vertice dell'Asl, guidata dal direttore generale Thomas Schael nominato sempre dal centrodestra, - ribadisce Taglieri -  indicazioni per recuperare sei Unità operative complesse a carico del policlinico di Chieti e a discapito degli ospedali di Lanciano e Vasto". Rimodulazione che si traduce in altre accettate, qui e lì. Sarebbe colpita anche Oculistica. "Scelta grave per questo reparto, - tuona Taglieri - che ha mostrato una straordinaria funzionalità, con tanto di sala operatoria dedicata, e che viene sacrificato sull'altare della centralizzazione. Operato inaccettabile, che non tiene minimamente conto delle caratteristiche dei singoli territori e che, soprattutto, rischia di allargare ulteriormente il divario tra i servizi a disposizione dei cittadini dei grandi centri abruzzesi e quelli delle aree interne. Un pericolo che questa maggioranza non ha mai dimostrato di voler scongiurare".

"Oltre alla minaccia di depotenziamento che il Renzetti di Lanciano sta correndo – prosegue Taglieri – , il presidio presenta gravissime lacune tra gli operatori. Allo stato attuale mancano cinque chirurghi, a cui si somma la carenza di radiologi, oculisti, cardiologi, otorini e urologi. Manca poi personale infermieristico, mancano primari, mancano coordinatori infermieristici, non si fanno più mammografie, ci sono problemi con lo svolgimento delle risonanze, e non è mai stato rinnovato il parco macchine. In più la seconda ambulanza h24 del 118 non è mai stata attivata e ancora non si vede la seconda Tac".

"Si tratta di un disfatta sanitaria impressionante e, nonostante questo, si continua a puntare il dito contro il personale presente e costretto agli straordinari per garantire il miglior servizio possibile. Il collegio di direzione della Asl ha infatti visto nella presenza di troppe prescrizioni tra i lavoratori un problema per l'organizzazione delle attività. Dovrebbero sapere che per la legge 81/2008 è un loro dovere intervenire laddove il personale riscontri problemi, in modo che la qualità del servizio non ne risenta".

 "Il Renzetti - conclude Taglieri - è e deve rimanere Dea di I livello, con tutti i servizi che conseguentemente devono essere messi a disposizione della cittadinanza. Ci dica l'assessore Campitelli come ha intenzione di intervenire nel concreto, perché il tempo delle chiacchiere e delle scuse è finito da un pezzo". 21 giu. 2021

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