Lanciano, i vigili urbani polemizzano col Comune: 'Serve piu’ sicurezza, vogliamo le armi'
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All’amministrazione di centrosinistra-liste civiche del Comune di Lanciano non interessa armare la polizia municipale. Lo denunciano Maurizio Mucciante (foto in alto)e Francesco Giancristofaro (foto in basso), rispettivamente vice-comandante e sottufficiale della polizia municipale e che intervengono nella loro qualità di rappresentanti sindacali rispettivamente della Cisl FP Autonomie Locali e del CSA Regioni Autonomie Locali, in seno alla RSU del Comune. 

Mucciante e Giancristofaro sollecitano un vero e proprio cambio di prospettiva in termini di sicurezza: "Chiediamo con forza al Consiglio comunale di Lanciano l'approvazione del Regolamento sull'armamento, primo passo per dotare di un'arma il personale del Corpo di polizia municipale". Passaggi burocratici propedeutici quelli fra Commissione e armi in pugno. Solo che di passi non se ne compiono. Di parole tante. C’è sì da mesi un tavolo tecnico (voluto dalla stessa amministrazione e costituito per affrontare questa problematica e che vede partecipare anche esponenti della minoranza) che si riunisce ma non ci sono risultati concreti anzi, Mucciante e Giancristofaro hanno “fiutato” un orientamento diverso rispetto alle armi per la polizia municipale: “I rappresentanti della maggioranza presenti hanno fatto capire di propendere più che per l'armamento,  per il potenziamento del Corpo e della videosorveglianza”. 

Ci sono contraddizioni nell’operato dell’amministrazione comunale: “Vuole ricorrere a un servizio esterno di vigilanza armata per garantire l'incolumità del personale e degli utenti, oltre alla salvaguardia di beni e attrezzature. Nell'attesa, però, che la gara venga espletata e il servizio affidato, è stata chiesta al Comando di polizia municipale la presenza di un agente ai Servizi sociali, così da assicurare la sicurezza durante gli orari di apertura al pubblico degli sportelli” ma è un servizio - dichiarano Mucciante e Giancristofaro - fra ironia e caparbietà, che "si può assicurare semplicemente con la fornitura di una divisa a un qualsiasi usciere o altro dipendente comunale visto che, alla pari dell'operatore di polizia municipale, per affrontare malintenzionati si potrà contare solo sulla propria prestanza fisica". La divisa come deterrente ai malintenzionati par di capire.

E si sottolinea anche una ulteriore contraddizione: "L'amministrazione comunale pretende che noi non dobbiamo essere armati - continua Mucciante - ma poi ci chiede di effettuare un servizio che invece sarà affidato a breve a personale esterno armato. Ma allora o non è necessaria la vigilanza esterna armata, oppure la polizia municipale non può svolgere il servizio richiesto senza essere armata”. 
La meta non è l’equiparazione con altre forze dell’ordine, semplicemente "la polizia municipale non vuole sostituirsi o equipararsi alla polizia di Stato e ai carabinieri, le cui competenze sarebbero per la stessa ineguagliabili viste le forze e la professionalità che i Corpi dello Stato mettono brillantemente in campo per prevenire e contrastare atti criminosi, così come hanno dimostrato pochi giorni fa in occasione dei drammatici e atroci fatti che hanno coinvolto i coniugi Martelli. Si tratta, invece, di un'esigenza necessaria esclusivamente per tutelare gli operatori da possibili pericoli e minacce in relazione all’espletamento dei propri compiti istituzionali". 

C’è la necessità, dichiarano Mucciante e Giancristofaro, di "autorizzare l'armamento degli agenti di polizia municipale, affinché si possa lavorare con maggiore serenità nonché affiancare in sicurezza le altre forze di polizia in quei servizi finalizzati alla prevenzione e alla repressione di comportamenti illeciti. Servizi che la Municipale già svolge quotidianamente, grazie alla buona volontà degli agenti che lavorano in situazione di costante rischio”. 

Non c’è solo la richiesta di armi: ci sono anche altre problematiche sul tavolo, stavolta non tecnico, quello della realtà, le croniche e ormai stabili “carenze di personale che da anni si registrano nell'organico della polizia municipale di Lanciano, con le ultime assunzioni che risalgono al 2012, grazie a un bando della precedente amministrazione. Per i rappresentanti sindacali nemmeno le 2 nuove assunzioni previste per l'anno in corso, potranno risolvere i problemi della dotazione del Corpo frentano, fuori da ogni parametro previsto dalla normativa regionale in materia”.

Nonostante nella scorsa primavera il Consiglio comunale abbia approvato una mozione della minoranza per incrementare la sicurezza in città (e che fra l’altro prevedeva eventualmente di dotare la polizia municipale di armi) finora hanno contato sole le parole: quelle che da mesi si dichiarano al tavolo tecnico. 
In commissione Statuto e Regolamenti non c’è traccia di un eventuale regolamento sull’armamento: “Da me non è mai arrivato nulla”, ci ha dichiarato lapidario Piero Cotellessa, presidente della Commissione. 
01 ottobre 2018

Alessandro Di Matteo

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