"E' davvero inconcepibile che il sindaco Mario Pupillo e l'assessore Francesca Caporale strumentalizzino la minoranza nella polemica sui dehors che li vede contrapposti a una delle associazioni dei commercianti: per una volta dicano la verità su questa vicenda che diventa ogni giorno più grottesca".
A parlare è Tonia Paolucci, capogruppo di Libertà in Azione al Consiglio comunale di Lanciano (Ch), che torna ad attaccare sulla questione dei dehors e la presa di posizione della Soprintendenza - che il Comune ha fatto sua - e che viene ritenuta ingiustificata e di dubbio fondamento giuridico sia dall'opposizione sia dai commercianti.
"In occasione della riunione che Pupillo e Caporale ci concessero nell'aula consiliare – continua la capogruppo -, fui proprio io a chiedere alla Soprintendenza quale fosse la base normativa delle restrizioni imposte a Lanciano. Mi fu risposto che c'erano delle linee guida (che però anche uno studente al primo anno di giurisprudenza sa che non hanno forza di legge), tanto che in altre città, tra cui piazza della Signoria a Firenze, non hanno trovato applicazione. E gli esercenti non sono costretti a smantellare e rimontare i dehors ogni 6 mesi. Dopo quell'incontro, Caporale ci disse che gli uffici avrebbero assunto altre informazioni e poi saremmo stati riconvocati. Ovviamente questo non è mai avvenuto e i commercianti sono stati informati in fretta e furia della nuova disciplina sabato 24 luglio alle 8.30 del mattino, quando l'accordo, di lì a qualche giorno, ossia il 6 agosto, é stato sottoscritto dal sindaco, che, nell'incontro con i commercianti, promise anche a loro una riunione, mai fatta, per trovare altre strade insieme alla Provincia, alla Regione e al ministero".
"E' intollerabile - conclude la capogruppo di minoranza - che Caporale definisca quell'accordo (che sa invece solo di imposizione) come 'ben fatto', mentre nel centro della nostra città le serrande continuano ad abbassarsi e quei pochi che resistono lo fanno tra mille difficoltà. E' arrivato il momento che Pupillo proceda a convocare finalmente un vertice con i commercianti, allargato anche ai sindaci delle altre città che vivono la stessa problematica (se mai ce ne fossero) per elaborare una proposta, questa volta condivisa, da inoltrare alla Soprintendenza".
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