Demolizione ponte di Torre Marino a Lanciano, la protesta dei cittadini. 'Lavori d'inverno, una follia...'
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Avvio fra le polemiche per i lavori per la demolizione e ricostruzione del cavalcavia in contrada Torre Marino a Lanciano (Ch).

Dal costo di 1.022.000 euro, di cui 780 mila euro della regione Abruzzo e il resto con fondi della Cassa depositi e prestiti, impresa realizzatrice sarà la Costruzioni Edil 3 srl di L’Aquila. Sei mesi per chiudere il cantiere,  ma l’opera è al centro di critiche.

Stamattina infatti sul cavalcavia, che sovrasta la vecchia linea ferroviaria della ex-Sangritana e che porta alle contrade Torre Marino, Candeloro e Santa Maria dei Mesi, è partita la protesta dei cittadini che contestano la mancanza di valida alternativa, per i residente, a livello di viabilità e la scelta di realizzare l’opera nei mesi invernali.

"Gli attuali amministratori non conoscono la zona in questione, altrimenti avrebbero evitato che la strada alternativa potesse essere quella che si inerpica dalla provinciale Lanciano-Orsogna su per contrada Santa Maria dei Mesi. E' un'arteria con una pendenza che difficilmente può essere percorsa in caso di ghiaccio o neve, per cui andando incontro alla stagione invernale, non è da considerarsi come alternativa", dichiara Francesco Piccirilli abitante della zona.

L’altra strada da utilizzare, per l’amministrazione comunale, potrebbe essere quella "viadotto Torre Marino II - statale 84, che al momento non è praticabile con una vettura, ma solo ed esclusivamente con un mezzo speciale a trazione integrale 4x4, in dotazione delle forze armate", chiosa ancora Piccirilli.

Polemico, insieme agli altri cittadini, Piccirilli rimarca: "Amministrare significa pianificare e realizzare infrastrutture con criterio e cognizione di causa".

Da sopralluoghi effettuati effettivamente la salita che giunge a contrada Santa Maria dei Mesi, con ghiaccio o semplicemente umidità, difficilmente è percorribile senza incorrere in incidenti, è stretta e con curve a gomito perdipiù.
E l’altra non è una strada, ma una mulattiera.

L’intervento era in programma da tempo. Le prime crepe sul viadotto, del 1955, sono state evidenziate nel 2010 dall'associazione "Le tre contrade". L'attesa è stata di circa 14 anni. 
"E' questo il miglior periodo per isolare contrade come Torre Marino e Santa Maria dei Mesi?", si domandano in tanti. Nel frattempo sussurrano gli stessi cittadini riuniti sul ponte "qui mancano ancora l’illuminazione e le fogne". 13 nov. 2024

ALESSANDRO DI MATTEO

@RIPRODUZIONE VIETATA

Ha collaborato ANDREA FRANCO COLACIOPPO

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