Coronavirus. Stop a prestazioni sanitarie non urgenti in Abruzzo

Saranno sospese tutte le attività di medicina ambulatoriale non urgenti ad eccezione delle prestazioni onco-ematologiche, radioterapiche e chemioterapiche.

Sì alle prestazioni individuate come indispensabili dallo specialista di riferimento, incluse quelle in Adi, sì alle prestazioni dialitiche e ai i controlli chirurgici e ortopedici post intervento; ancora sì alla terapia del doloree alle prestazioni connesse alla Pma (Procreazione medicalmente assistita). Via libera anche alle attività di pre-ospedalizzazione per interventi in classe A, le prestazioni dei servizi pubblici nell’area salute mentale dell’età evolutiva e dell’età adulta e i servizi sulle dipendenze (Serd), i prelievi ambulatoriali, a carattere di urgenza e le prestazioni Tao e le vaccinazioni obbligatorie.

Si restringe il campo di intervento sanitario in Abruzzo. "Sappiamo che si creeranno inevitabilmente disagi all’utenza, ma è nostro dovere mettere in campo ogni azione utile a contenere il contagio da Covid 19. Mi auguro che tutti comprendano la situazione di emergenza che stiamo vivendo e la conseguente necessità di adottare misure straordinarie", dice l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, le linee di indirizzo assunte oggi dal Crea (il Comitato regionale emergenza-urgenza), che saranno recepite in un’ordinanza del presidente Marco Marsilio.

Le strutture pubbliche e private (autorizzate e accreditate) che erogano prestazioni sanitarie e socio sanitarie in regime semiresidenziale e domiciliare potranno proseguire la propria attività esclusivamente per le sole attività ritenute urgenti e indifferibili.

Cambiamenti anche per quanto riguarda l’aspetto delle prescrizioni farmaceutiche: per limitare gli accessi nelle strutture ospedaliere e territoriali del sistema sanitario regionale e garantire, allo stesso tempo, la continuità terapeutica, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta sono autorizzati a prescrivere farmaci sottoposti a Piano terapeutico, per 60 giorni dalla data di scadenza dello stesso.

Nei prossimi giorni ci saranno misuere anche per l’assistenza ospedaliera: "Oggi il Crea – dichiara Verì – ha predisposto misure organizzative ancora più rafforzate per l’assistenza ospedaliera di pazienti affetti da Covid 19. Prevedendo probabilmente altre situazioni di emergenza, Verì spiega che "è necessario preparare in anticipo le strategie di risposta all’emergenza epidemiologica, tenendo conto anche dei tempi necessari e delle modalità di risposta a livello locale". Ciascuna Asl dovrà provvedere all’attivazione di nuovi posti letto di terapia intensiva dedicati all’emergenza Covid 19 e al potenziamento dei posti letto delle unità operative di malattie infettive e pneumologia, sia ricorrendo ad ampliamento, sia attraverso la riconversione di degenze ordinarie.

E non solo, perché è stato disposto che anche le strutture di ricovero e cura del privato accreditato sono chiamate a fare la loro parte, indicando i posti letto dotati di respirazione assistita e le aree dove i pazienti positivi al contagio (non in condizioni critiche) possono essere posti in isolamento.

Alessandro Di Matteo

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