Ripristinare i servizi esistenti prima del coronavirus. Il Comune di Atessa sollecita, di nuovo, la Asl Lanciano Vasto Chieti "a restituire, nel più breve tempo possibile, al distretto sanitario di base, tutti i servizi di competenza", in modo da "garantire continuità assistenziale alle popolazioni del comprensorio".
All’esplodere dell’emergenza Covid-19, "la Asl - si ricorda in una nota - ha trasformato l'ospedale "San Camillo de Lellis" in un Covid hospital. Tale cambiamento - viene fatto presente - , pur in presenza di altre soluzioni possibili, ha portato a spostare il distretto sanitario di base, e tutti gli annessi servizi, a Casoli (Ch).
"Quella adottata da Asl e Regione - afferma il sindaco di
Atessa, Giulio Borrelli - è stata una scelta non indolore, che ha causato e continua a provocare notevoli disagi i cittadini. Fu fatta la promessa, all'epoca, che il distretto sarebbe stato "restituito" appena conclusa l’emergenza. Spiace constatare che così ancora non è stato - proseguito il sindaco - poiché, ormai l’ospedale è Covid free, ma del promesso ripristino dei servizi non c’è traccia".
Di qui una lettera inviata, nelle scorse ore, al presidente della Regione, Marco Marsilio; all'assessore alla Sanità, Nicoletta Verì; al direttore generale del Dipartimento Sanità della Regione, Claudio D'Amario; al manager Asl, Thomas Schael e anche ai sindaci di Archi, Perano, Paglieta e Tornareccio.
"Soltanto il servizio di ambulatorio ostetrico - si evidenzia nella lettera - è stato effettivamente riattivato, mentre vi è solo un generico impegno alla riapertura dell’ambulatorio endocrinologico e reumatologico e dell’Ecg. Tutti i altri servizi in precedenza garantiti presso il distretto sanitario di Atessa, continuano ad essere - del tutto illegittimamente - ancora “spacchettati” presso altri comuni (Casoli, Lanciano, Villa Santa Maria), con quale nocumento per le popolazioni è agevole immaginare".
"La pandemia - conclude Borrelli - non può diventare la foglia di fico con cui giustificare la spoliazione". 28 ott. 2021
@RIPRODUZIONE VIETATA