Un secolo di vita per Amedeo Colanero, classe 1921, nato il 26 novembre a Lanciano (Ch) e residente nella frazione Guastameroli di Frisa (Ch).
E' uno degli ultimi reduci del fronte greco - albanese. A festeggiarlo, nei giorni scorsi, una comunità intera, con a capo il primo cittadino di Frisa, Nicola Labrozzi, che ha raggiungo il centenario, accompagnato dalla Giunta comunale, per omaggiarlo di una targa ricordo, per un brindisi di compleanno e le foto tradizionali di rito.
Amedeo, che gode di buona salute ed è dotato di una ferrea memoria, vive con la moglie, Mariannina Tarquini, della veneranda età di 88 anni. La coppia è attorniata dall’affetto e dalle continue attenzioni dei figli: Maria Teresa, di 65 anni; Felice, 63; Enza, 60 e Paola, di 57. Amedeo e Mariannina hanno nove nipoti: Arianna, Federica, Francesca, Serena, Davide, Giovanna, Erica, Amedeo e Alessia; poi ci sono le cinque pronipoti: l’ultimogenita, Camilla, è nata appena 20 giorni fa. Le altre pronipoti: Aurora, Giulia, Cecilia e Vittoria.
Amedeo ha combattuto nella Seconda guerra mondiale e in casa possiede un angolo dei ricordi, come la croce di guerra e la medaglia al valore militare, testimonianze dei sacrifici e dei periodi difficili vissuti, le cui immagini e pensieri accompagnano ogni giorno l’esistenza del pensionato. L’argomento principale delle sue conversazioni in famiglia è sempre la guerra.
L'anziano racconta la sua infanzia, trascorsa in assoluta povertà; parla di quando si recava a Lanciano insieme alla madre, camminando a piedi nudi, perché le scarpe la famiglia non poteva permettersele, e poi s’immerge nel suo mondo... "la guerra" ed incalza con fare sicuro e con un’invidiabile padronanza lessicale.
"Sono partito per la guerra l’8 gennaio del 1940", racconta e subito ecco L’Aquila e Palena, dove vi si reca per svolgere addestramento. "Dalla Grecia destinazione la Russia, come tutti i commilitoni, ma non ci sono mai arrivato grazie al mio incontro con un ufficiale abruzzese appartenente all’Interpool, che mi ha "graziato", esonerandomi. In Grecia sono rimasto per un anno e mezzo. L’arrivo di una circolare ci ha poi assegnato una "destinazione ignota", e ci siamo ritrovati in Africa settentrionale. Poi ancora a Cagliari, La Maddalena e Nuoro, in Sardegna. Ci sono rimasto per 4 anni, e all’Isola di Caprera sono stato comandato a fare il picchetto sulla tomba di Garibaldi. Dalla Sardegna in Sicilia, tra le truppe che hanno combattuto contro il generale Montgomery a capo dell’ottava armata".
Starebbe a parlare per ore, nonno Amedeo. Il suo elisir di lunga vita è forse il suo patriottismo? Quel suo amor patrio? Ha lavorato in gioventù come meccanico dei mezzi agricoli, non “mi è mai piaciuto zappare la terra”, ci confida. Per questa sua passione del riparare motori, è rimasto coinvolto in alcuni incidenti agli arti inferiori: nonno Amedeo usa una carrozzina per gli spostamenti, ma si aiuta anche con le stampelle, per stare in piedi, a respirare aria fresca sul balcone. E quando gli chiediamo se si è vaccinato contro il Covid-19, lui manifesta il suo pensiero. "Il Coronavirus è la terza guerra mondiale, è peggio di una vera guerra. Certo, porto sempre la mascherina per evitare qualunque rischio da contagio e mi sono vaccinato già due volte, dopo la festa mi farò fare anche la terza dose". E le sue giornate, come le trascorre Amedeo? "Papà - spiega la figlia Enza, - anche se vede poco per via di un problema agli occhi, ascolta i cd e canticchia canzoni popolari quali “Vola Vola”, o l'inno nazionale, e trascorre molto del tempo in compagnia di musiche, dal valzer al tango. E’ stato lui ad insegnare a tutti i nipoti a ballare. Mangia un po’ di tutto, beve poco caffè, un’eccezione le fa solo per le caramelle. Riesce a farsi da solo la barba con la macchinetta elettrica. Gli abbiamo preparato due feste e lui è felicissimo, come del resto anche noi, è tanta l’emozione". E prima di congedarci definitivamente e darci appuntamento per i suo 101 compleanno, ci ripete a memoria i suoi pensieri con il "Ricordo", un monologo sulla guerra che recita senza esitare e fermarsi mai, poi conclude, "ricordando sempre i fratelli lasciati sul campo di battaglia".
Due, dunque, le feste in suo onore, al ristorante "Fox" di Guastameroli, tra commozione e lacrime di gioia. Ad unirsi, per primi, al neo centenario, presidente onorario della sezione combattenti e reduci di Frisa, da Milano è giunto Fernando, l’unico fratello in vita: un giovanotto di 94 anni. E poi festa con gli amici, il sindaco e amministratori, una rappresentanza dell'Associazione nazionale combattenti e reduci di guerra Federazione provinciale di Chieti, arrivata con il gonfalone. Per l'importanza del suo vissuto, gli è stato donato un dipinto ad olio, che lo ritrae insieme all'Italia, figura femminile avvolta nel tricolore. L'opera verrà esposta in municipio. Tra i presenti Rita Fantacuzzi, responsabile regionale e presidente della Federazione di Chieti dell'Associazione combattenti; Mario Marcucci, vicepresidente della Federazione provinciale e presidente della sezione di Torino di Sangro; lo storico lancianese Mario Salvitti, segretario della sezione di Castel Frentano e Gianni Micaletti, segretario della sezione di Frisa. Per l'occasione è stato intonato l'inno d'Italia, con commozione.
Domenica scorsa, di nuovo tutti insieme: questa volta ad abbracciare Amedeo, i suoi familiari e poi canti, fiori, palloncini, musica, fisarmonica, maxi torta e brindisi. Auguri, caro Amedeo, simbolo di orgoglio dell’intero Abruzzo. 04 dic. 2021
Linda Caravaggio
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Montaggioe riprese video a cura di Massimiliano Brutti