Vini. Nuovo arrivo in casa Feudo Antico del gruppo Cantina Tollo: nasce InAnfora Pecorino

Sarà presentata in anteprima al Vinitaly di Veronafiere la nuova creazione di Feudo Antico del gruppo Cantina Tollo. Un vino che possiede eleganza e finezza tipiche di un vino bianco che ben si presta a serate conviviali dall’alto tenore culturale, pur mantenendo la struttura e la setosa trama tannica visibile sul calice tipiche di un rosso complesso. Queste le caratteristiche al calice di InAnfora Pecorino Tullum Docg Biologico.

Un tentativo coraggioso quello di casa Feudo Antico che, utilizzando un metodo di produzione tipico dell’antichità, viene oggi riproposto con tipologie di uva differenti da quelle usate e apprezzate dai romani. Al contrario da quello che si potrebbe pensare durante il II sec. d.C. non esistevano solo tipologie di vini rossi. Si consumava regolarmente il vino Atrum (rosso), Candidum (bianco) o Rosatum (rosato) con tipologie di uve differenti e che venivano tagliati con altri vini con una componente alcolica maggiore o superiore. Il vino veniva consumato dopo essere stato miscelato con acqua in quanto il suo aroma molto forte e il suo tasso alcolico di molto superiore rispetto ai vini odierni derivato dalla miscelazione con spezie, miele, latte e defrutum (un mosto concentrato che alzava ulteriormente la gradazione alcolica), potevano portare velocemente all’ebrezza.

Oggi la prima fase di questo processo di produzione in anfore di terracotta da 750 litri rende omaggio a quello romano di duemila anni fa che avveniva nei “dolia” che arrivavano fino a 1000 litri. Nel 2013, durante i lavori per la preparazione del suolo per i primi reimpianti di Pecorino di Feudo Antico, furono rinvenuti resti di un’antica villa rustica di epoca imperiale con annesse celle vinarie e resti di dolia per il vino.

“I vigneti per il nettare di Bacco – spiega il presidente di Feudo Antico, Vittorio Di Carlo – ci circondano da oltre duemila anni. Il territorio è il nostro principale alleato e la nostra diuturna attività è volta al suo rispetto e al dolce accudimento. Non potevamo, quindi, trascurare il fatto che anch’essa è una delle migliori mani a cui affidare la trasformazione e valorizzazione dei frutti del nostro agire agricolo, ed è per questo che è nato InAnfora”.

Alla creazione del nuovo vino Feudo Antico ha fatto seguire la promozione di un convegno interamente dedicato alla storia e alle prospettive di produzione per questo metodo di vinificazione dalle radici antiche, così antiche che i primi ritrovamenti rinvenuti i Georgia risalirebbero a 7000 anni fa, con lo scopo di creare un network abruzzese rivolto alla produzione in anfora. All’incontro, tenutosi venerdì 8 marzo nella sede aziendale, hanno preso parte, oltre al presidente Vittorio Di Carlo, il professor Attilio Scienza, che ha raccontato al pubblico la storia del vino in anfora, e il Presidente e fondatore del Merano WineFestival Helmut Köcher, che ha presentato il progetto Amphora Revolution. Sono seguiti gli interventi della produttrice Elena Fucci, che ha portato la sua esperienza nella produzione dell’Aglianico del Vulture in anfora, mentre Cesare Ricciato dell’azienda Tava ha infine illustrato come nasce oggi un’anfora per il vino.

Una rivoluzione che guarda al passato e che ha una visione di futuro perché “da dove potremmo cominciare – come scriveva Plinio il Vecchio - se non dalla vite, rispetto alla quale l’Italia ha una supremazia così incontestata, da dar l’impressione di aver superato, con questa sola risorsa, le ricchezze di ogni altro paese, persino di quelli che producono profumo? Del resto, non c’è al mondo delizia maggiore del profumo della vite in fiore". 17 mar 2024

MARIANO PELLICCIARO

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